all’ITAS “G. Pastori” giovani e anziani costruiscono insieme il futuro
Quando le mani di chi ha fatto il pane per una vita guidano quelle ancora inesperte di uno studente, accade qualcosa di magico: si trasmette molto più di una ricetta.
All’ITAS “G. Pastori” questo miracolo è diventato realtà, nelle aule laboratorio profumate di lievito e formaggio fresco, ragazzi, ragazze e anziani del territorio si ritrovano fianco a fianco, condividendo gesti antichi e racconti di vita. Non sono semplici lezioni di panificazione o caseificazione, ma veri ponti tra generazioni, dove ogni impasto diventa pretesto per tramandare saperi, valori e appartenenza.
“La prima volta che sono entrato in laboratorio ero solo curioso di imparare a fare il pane” racconta uno degli studenti coinvolti – “poi ho capito che stavo ricevendo molto di più: la storia di mio nonno, che non c’è più, mi è tornata viva attraverso le parole e i gesti della signora Maria.“
Il progetto dell’istituto si inserisce perfettamente nella visione promossa dal Decreto legislativo n. 29 del 15 marzo 2024 e richiamato dalla recente Nota ministeriale n. 2778, che invita le scuole italiane a valorizzare gli anziani come risorsa preziosa e non come peso sociale. A Brescia questa visione ha preso forma concreta ben prima delle direttive: è diventata pane caldo, formaggio stagionato, sorrisi condivisi.
Gli studenti e le studentesse oltre all’apprendere tecniche artigianali della cultura contadina, imparano l’arte dell’ascolto, scoprono che la fragilità dell’età può convivere con una forza d’animo sorprendente, comprendono che ogni ruga racconta una storia che merita di essere ascoltata.
Queste esperienze arricchiscono gli allievi e le allieve lasciando tracce profonde nei giovani, che scoprono il valore della lentezza e della memoria negli anziani, a loro volta ascoltati, vivi.
“Quando vedo i ragazzi entusiasti di imparare le cose che ho fatto tutta la vita, mi sembra di rinascere” – Teresa, 78 anni – “è bello lasciare la mia esperienza nelle mani di questi ragazzi”.
In un’epoca che corre veloce rischiando di perdere la bussola, questa scuola ha scelto di fermarsi ad ascoltare. E nel farlo, ha scoperto che il futuro si costruisce solo se si ha il coraggio di onorare il passato.
Ogni generazione ha qualcosa da insegnare e tutto da imparare.

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