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L’origine dell’Istituto è dovuta alla volontà e all'intraprendenza di alcuni agricoltori bresciani che, impegnati nel rinnovamento dell’agricoltura locale entrata in crisi dopo l’unità d’Italia, decisero di fondare una Scuola capace di preparare tecnicamente i giovani ad un'agricoltura nuova.

Le prime lezioni furono impartite, nell’inverno 1875-76, a cinque allievi in due locali sotto la bigattiera (locale per l’allevamento del baco da seta) del podere della vecchia “Villa Brusaferri” che, adattata allo scopo, rimarrà per sempre la sede della scuola. 

Nel 1876 venne approvato lo statuto della “Scuola teorico-pratica di agricoltura della Bornata” il cui scopo principale era quello: “di preparare giovani atti a dirigere la coltivazione dei fondi rurali, abili agricoltori, agenti o fattori di campagna, con speciale riguardo ai bisogni della provincia di Brescia”. 

Nel 1882, con R.D. 15.1.1882 n. 603, la “Scuola teorico-pratica di agricoltura della Bornata” venne trasformata in “Scuola Pratica di Agricoltura” e il 15 settembre 1885 assunse la denominazione di “Scuola Regia di Agricoltura in Brescia”; infine il 22 ottobre 1889, con R.D. n. 6520, assunse il nome di “Regia Scuola pratica di Agricoltura Giuseppe Pastori” e nel 1890 l’Amministrazione Provinciale acquistò la “Villa Barboglio” e l’annesso podere assegnandoli alla scuola “Pastori”. 

A seguito delle diverse riforme della scuola, assunse dapprima il nome di “Regia Scuola Media Agraria” (R.D. 30.12.1923 n. 1923) e, nel 1931, quello di “Regio Istituto Tecnico Agrario Giuseppe Pastori”, il cui corso di studi venne elevato da tre a cinque anni.

Giuseppe Pastori, nato a Orzinuovi il 4 settembre 1814, studiò legge all’Università di Pavia e, appena laureato, ebbe l’incarico di assistente alla cattedra di filosofia del diritto.

La sua fu sicuramente una vita molto attiva e, tra l’altro, fu amministratore dei beni della principessa Belgioioso e dei Gonzaga. Nel 1870 si ritirò dagli affari dedicandosi a portare interessanti trasformazioni nelle aziende agricole che andava via via acquistando.

Nel suo testamento, datato 8 marzo 1885, dispose che con il suo patrimonio fosse fondato in Brescia, “dietro riconoscimento in corpo morale per Reale Decreto, un Istituto che si appellerà del mio nome, di una scuola pubblica di agricoltura, sul modello dei migliori Istituti di tale genere fiorenti in Francia ed in Germania, nella quale si insegni teoricamente e praticamente - per una apposita sezione pratica in Orzinuovi - l’agricoltura, la chimica agricola e la zootecnia; e a tale scopo lego all’erigendo Istituto - in cui saranno chiamati ad insegnare dei migliori professori di dette scienze d’Europa - tutti i miei beni stabili, situati in Gerolanuova ed in Orzivecchi ... più la somma di £. 200.000”.

I terreni lasciati da Giuseppe Pastori per la costituzione dell’Istituto avevano una superficie di 200 ettari. Nella Scuola dovevano essere, poi, “istituite intere o mezze pensioni a favore degli alunni meno facoltosi e più meritevoli”.